Dermoscopia
La dermoscopia (anche definita microscopia in epiluminescenza, dermatoscopia, microscopia a luce riflessa) è una tecnica non invasiva che consente di visualizzare strutture peculiari della lesione esaminata, non altrimenti visibili ad occhio nudo.
Tale metodica permette di valutare a più forte ingrandimento la neoformazione scura o parzialmente pigmentata per individuare la presenza di strutture sub-microscopiche e vascolari, la distribuzione del pigmento migliorando la capacità di riconoscere il melanoma, in particolare nella forma iniziale (figure 2, 3, 4), dei nevi melanocitici (figure 5 e 6) e delle lesioni non melanocitiche (carcinoma cutaneo, cheratosi seborroica, dermatofibroma, angioma, angiocheratoma, etc).
Figura 2. Melanoma in situ. I parametri clinici ABC non sono evidenti. La dermoscopia rivela reticolo atipico, punti neri intrafollicolari, policromia asimmetrica interna, velo biancastro. Questi parametri suggeriscono fortemente la marcata atipia melanocitica (sospetto melanoma).
Figura 3. Melanoma in placca. La presenza di marcata asimmetria cromatica con velo biancastro e strie radiali (frecce) conferma il sospetto clinico di melanoma
Figura 4. Melanoma nodulare piccolo (5 mm di diametro). La policromia dermoscopica e la “fuga di pigmento” periferica con globuli e punti irregolari indicano la diagnosi di melanoma.
Figura 5. Nevo melanocitico con globuli bruni omogenei distribuiti regolarmente.
Figura 6. Nevo melanocitico con reticolo pigmentario tipico con rari punti neri centrali.
Tale esame può essere eseguito con vari strumenti come il dermatoscopio, lo stereomicroscopio tridimensionale ed il videodermatoscopio.
Il primo orientamento nel corso d’esame dermoscopico è legato alla valutazione del colore, del grado di pigmentazione e della sua relativa distribuzione nell'ambito della lesione pigmentata.
La melanina rappresenta il pigmento più importante nel determinare differenti pattern strutturali e cromatici. Secondo la localizzazione del pigmento melanico nei vari strati cutanei la lesione pigmentata osservata assume una colorazione differente. Altri colori visualizzati durante l’esame dermoscopico sono le tonalità del bianco indicative di regressione e del rosso correlate prevalentemente alla vascolarizzazione.
Nei nevi melanocitici il colore di base è regolare, omogeneo, a limiti sfumati, più addensato al centro della lesione. Nel melanoma e talora nei nevi in regressione invece le aree di pigmentazione sono disomogenee, asimmetriche, irregolari, policrome, localizzate a volte alla periferia della lesione (policromia asimmetrica interna). La presenza di numerose tonalità di colore (più di tre colori), la marcata disomogeneità ed una interruzione improvvisa del disegno pigmentario in periferia possono rappresentare un criterio cromatico importante per la diagnosi di melanoma (figura 2, 3, 4).
Sono riassunte nella tabella 2 le principali caratteristiche dermoscopiche e vascolari delle lesioni melanocitiche.
In generale, il maggiore grado d’atipia melanocitica (sospetto melanoma) è strettamente correlato al numero di strutture, alla loro irregolare distribuzione ed alla presenza di policromia disomogenea (+ 3 colori). In particolare, l’asimmetria dermoscopica, il reticolo atipico e le strutture di regressione sono risultati i più specifici criteri dermoscopici per la diagnosi precoce del melanoma.
Intervista al Prof. Ignazio Stanganelli, Responsabile Centro di Oncologia Dermatologica - Skin Cancer Unit IRCCS Istituto Scientifico Romagnolo per la Cura e lo Studio dei Tumori e Professore Associato Clinica Dermatologica Università degli Studi di Parma. Membro del consiglio direttivo IMI - Intergruppo Melanoma